TI PIACEREBBE CAMBIARE CASA, MA HAI PAURA DI SENTIRE IL VICINO CHE RUSSA?

Le conversazioni telefoniche, le liti di coppia e i “click” degli interruttori e lo sciacquone dei vicini, non dovrebbero rappresentare il normale sottofondo alla tua vita domestica!

Proprio questi fastidi rappresentano, per la maggior parte dei clienti in procinto di cambiare casa che incontro, il motivo che più li terrorizza di FARE LA SCELTA SBAGLIATA.

L’aspetto sorprendente è che una percentuale altissima di questi, non vive in costruzioni del dopoguerra! Molti addirittura, hanno acquistato una casa nuova attorno agli anni 2000.

VEDIAMO DI DARE UNA SPIEGAZIONE A TUTTO QUESTO.

Molti sostengono di poter sentire esattamente la discussione del vicino di casa impegnato in una conversazione telefonica! Altri confermano di essere più tolleranti, ma che i veri problemi sorgono con l’arrivo in condomino di neonati o giovani amanti della musica a tutto volume e, purtroppo senza orari.

L’aspetto più irritante di tutto questo è che all’epoca di costruzione, quelle unità immobiliari sono state vendute a suon di promesse e aspettative, oltre che a caro prezzo.

La difficoltà che attanaglia oggi le persone che stanno per scegliere la loro prossima casa, è il dubbio che dietro a tanta accuratezza nei dettagli, NON ci sia un’altrettanta attenzione e scrupolosità nella scelta di materiali e tecniche costruttive in grado di assicurare, ANCHE NEL TEMPO, un confort abitativo che non deluda in termini di ISOLAMENTO SI TERMICO, E A COSTI CONTENUTI, MA ANCHE ACUSTICO.

È d’obbligo pensare che nel tempo in campo edilizio si siano fatti passi da gigante in termini di ricerca di materiali più performanti dal punto di vista che ci interessa, basti pensare come si sono evolute nel tempo le tecniche di costruzione. 

Per fare un esempio pratico….

Senza citare le abitazioni del dopoguerra, i primi fondamenti in MATERIA DI TUTELA DI INQUINAMENTO ACUSTICO dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo vengono previsti con la Legge 447/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”.

Solo con il DPCM 05/12/1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” la precedente Legge trova la sua attuazione con la specifica relativa alle sorgenti sonore interne degli edifici, come ascensori, scarichi idraulici, bagni, servizi igienici, impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento, oltre ai requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore

Il provvedimento normativo classifica, secondo categorie di destinazione d’uso, gli ambienti abitativi e, per ciascuna categoria, stabilisce i limiti accettabili per i differenti parametri acustici. 

Si pone particolare attenzione all’indice di potere fonoisolante:

  • delle ripartizioni tra ambienti
  • al rumore di calpestio dei solai
  • l’indice di valutazione dell’isolamento della facciata

La vera novità è infatti, l’introduzione dell’indice di potere isolante apparente (R’w), il cui limite normativo è di 50 dB (riferito ad elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari ad uso residenziale). E’ un indice espresso in decibel (dB) e che dichiara la capacità di un elemento di diminuire il passaggio del rumore.

Un altro valore molto importante da tenere in considerazione è  l’indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato (DnT,wovvero l’isolamento acustico di facciata.

A garantire precisi parametri di comfort acustico per tutti gli edifici di nuova costruzione il 20 febbraio 1998 entrata in vigore il Decreto attuativo.

Ecco perché, fino a questo momento, si può affermare che prima del 2000 nessuna normativa aveva mai legiferato in materia di isolamento acustico degli edifici, malgrado la sua notevole e primaria importanza. 

Nello specifico, questa normativa mira a legiferare in merito al rumore creato da sorgenti esterne (elementi ambientali, strade, aerei, etc.) e da sorgenti interne (impianti tecnici, calpestio, etc.).

Perché questi parametri sono così importanti?

Proprio perché, come sappiamo, e magari ti è anche capitato, in una classifica dei disagi più frequenti, rilevati dal vivere in condominio, vi sono quei “rumori molesti” che provengono dall’interno dell’edificio, quali, ad esempio:

  • I tacchi dell’inquilina al piano superiore
  • I vicini dirimpettai che litigano o parlano al telefono
  • Le grida dai bambini che senti nel vano scala
  • Lo sciacquone del vicino
  • L’ascensore che sembra dover trasportare la nazionale di Rugby
  • La caldaia che all’accensione, pare debba riscaldare lo Stadio di San Siro

Talvolta sei indeciso pure tu se sia più fastidio il traffico esterno o la suocera logorroica del vicino che chiama puntualmente nell’orario del tuo riposino!

A tal proposito, una delle frasi “celebri” che sento pronunciare dai clienti è 

“benedette le case dei nonni che avevano le murature in pietra”!

Il perché è presto spiegato! Le case in pietra dei bis nonni erano erette in murature con “MASSA” molto alta e questo garantiva un alto potere fonoisolante. Garantivano un’ottima insonorizzazione per capirci.

Sarebbe allora semplice pensare che basti costruire un’abitazione con pareti molto molto spesse per isolarci dai rumori, ma non è così semplice.

In realtà esistono suoni in bassa frequenza e suoni in alta frequenza che creano delle onde e quel tipo di struttura non è in grado di attenuarle entrambe e quindi di assicurare un indice del potere fonoisolante (Rw) accettabile.

Ecco perché le strutture più recenti sono caratterizzate da due pareti vicine, non collegate, ma divise da uno strato di aria o materiale che “assorbe” l’onda.

Le pareti rigide sono in grado di catturare le onde a basse e media frequenza. Il materiale interno quelle alte.

Nel tempo, allo scopo di migliorare ulteriormente il potere fonoisolante, si sono utilizzate due pareti rigide di diverso spessore tra di loro o di diverso materiale, in questo modo vengono “catturate” più onde e di frequenza diversa!

Questa cronistoria è molto interessante, ma dobbiamo considerare che le valutazioni “sulla carta” considerano il diffondersi dei rumori tra pareti divisorie, ma nella realtà dobbiamo considerare anche le altre “vie di fuga” ovvero la dispersione delle onde tra solaio e solaio, tetto in legno, etc. 

Basti pensare che, nel caso di ambienti identici con divisorio comune di differente superficie, il potere fonoisolante apparente avrà un valore simile, mentre l’effettivo passaggio di rumore sarà variabile al variare della superficie di separazione. Una superficie minore implica un passaggio di rumore inferiore, un isolamento acustico maggiore e quindi un maggiore comfort.

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Per fare un confronto…

  • Le case in pietra presentavano un Rw ≅ 55 dB mente le pareti interne da 28 cm, meno spesse e di materiale diverso, un indice del potere fonoisolante Rw ≅ 46 dB.
  • Dall’epoca più recente al 2000 troviamo strutture portanti in cemento armato e pareti di tamponamento o divisori interni di tipo “leggero.  La qualità acustica raggiunge mediamente Rw = 42 dB con parete da 28 cm e un Rw = 42 dB per le pareti interne meno spesse.

Da lì, la storia dell’edilizia si innova, con l’inserimento di materiale fonoassorbente tra un elemento costruttivo e l’altro (doppia parete). Tecnica applicata per generare ANCHE un opportuno isolamento termico e garantire un ritardo nella trasmissione delle variazioni di temperatura esterna, oltre che a portare a un Rw 45.

RISULTATO ANCORA INSUFFICIENTE A GARANTIRE IL VALORE MINIMO PREVISTO DAL DPCM che prevede 50 dB. Le cause cono riconducibili a errori di messa in opera, e al processo di deterioramento da imputare ad alcuni dei materiali coibentanti impiegati.

Può apparire inverosimile, ma è la realtà: le costruzioni che seguono questo periodo e che attualmente rappresentano la maggioranza del patrimonio immobiliare italiano, paradossalmente sono quelle MENO PERFORMANTI.

Tutto ciò è ancora più reale se consideriamo il fatto che questi indici sono calcolati “sulla carta”, proprio perché nella realtà, l’effetto delle “vie di fuga” delle onde sonore non vengono considerate, e ne abbiamo ben 3 per ogni lato del divisorio che stiamo considerando!

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Giada Carniato
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